lunedì 9 giugno 2014

Pensieri random

Se si provassero a considerare le percezioni di tempo e di spazio come se fossero esclusivamente appartenenti ad elaborazioni sulla realtà fatte dal cervello, ci accorgeremmo che in realtà non esistono, ma vengono accettate (e quindi manifestate- realtàspecchio) per schematizzare le vicissitudini della vita a cui decidiamo o meno di partecipare e per innescarci un processo che permette al gioco di continuare a muoversi. 
La storia è un'illusione, come la realtà in sè è un'attività puramente cerebrale. 

Ogni realtà oggettiva è soggetta a illusione , a classificazione, impacchettamento mentale.. 
La questione è che finchè si continua a rimanere identificati con la propria attività pensiero (della mente) senza riconoscerla come esterna a sè , ( quindi il sè è indipendente dal pensiero, è un suo strumento) perdiamo il contatto con la realtà poichè l'istante percettivo è perpetuamente occupato dall'interpretazione razionale di quell'istante e di quelle percezioni e non lascia spazio al presente di emergere e quindi di realizzarsi.