Dello spirito di gravità [...] Chi imparerà a volare
ribattezzerà la terra : "la leggera" - [...]
Pesanti sono ora per lui terra e vita: e così vuole che sia lo spiritò di gravità, ma chi vuole diventare leggero deve amare se stesso [...] ma non certo con l'amore dei malati e degli assetati: giacché in loro puzza anche l'amor proprio! Si deve imparare ad amare se stessi d'amore sano e integro: tanto da riuscire a rimanere con se stessi e non girovagare altrove. Questo girovagare altrove si battezza "amore del prossimo" : meglio che con ogni altra si è mentito e simulato fino ad oggi [...] e in verità imparare ad amarsi è la più sottile, la più astuta, la più paziente, estrema di tutte le vie [...] tutto ciò che uno possiede è per lui che lo possiede ben nascosto [...] Siamo ancora nella culla e già ci danno parole e valori pesanti "bene" e "male" - così si chiama questo viatico. Grazie ad esso ci è perdonato che viviamo... [...] sciagurati chiamo quelli che devono sempre attendere - in verità imparai anche ad attendere e fino in fondo, ma solo ad attendere me stesso. Ma sopra ogni cosa imparai a star fermo [...] chi vuole imparare a volare deve prima imparare a stare fermo [...] questa è ora la mia strada, la strada infatti - non c'è!
Cosi parlò Zarathustra.
Pesanti sono ora per lui terra e vita: e così vuole che sia lo spiritò di gravità, ma chi vuole diventare leggero deve amare se stesso [...] ma non certo con l'amore dei malati e degli assetati: giacché in loro puzza anche l'amor proprio! Si deve imparare ad amare se stessi d'amore sano e integro: tanto da riuscire a rimanere con se stessi e non girovagare altrove. Questo girovagare altrove si battezza "amore del prossimo" : meglio che con ogni altra si è mentito e simulato fino ad oggi [...] e in verità imparare ad amarsi è la più sottile, la più astuta, la più paziente, estrema di tutte le vie [...] tutto ciò che uno possiede è per lui che lo possiede ben nascosto [...] Siamo ancora nella culla e già ci danno parole e valori pesanti "bene" e "male" - così si chiama questo viatico. Grazie ad esso ci è perdonato che viviamo... [...] sciagurati chiamo quelli che devono sempre attendere - in verità imparai anche ad attendere e fino in fondo, ma solo ad attendere me stesso. Ma sopra ogni cosa imparai a star fermo [...] chi vuole imparare a volare deve prima imparare a stare fermo [...] questa è ora la mia strada, la strada infatti - non c'è!
Cosi parlò Zarathustra.
LASCIATEVI ANDARE
A QUESTO MOMENTO
PORTATE
LA VOSTRA ATTENZIONE A QUESTO MOMENTO.
Qualsiasi cosa stiate sentendo fisicamente o emotivamente, di qualsiasi natura
essa sia, questo è il modo in cui essa è.
Questa conoscenza del modo in cui
la cosa è si chiama consapevolezza; è il modo in cui noi facciamo esperienza
dell’ora. Prestate attenzione a questo.
Quando siamo pienamente coscienti,
attenti al qui e ora senza attaccamento, allora non stiamo cercando di
risolvere i nostri problemi, non stiamo ricordando il passato o pianificando il
futuro. E se stiamo facendo queste cose allora fermiamoci e riconosciamo quello
che stiamo facendo.
Il non attaccamento significa che
non stiamo creando niente di più nella nostra mente; siamo solo presenti. E
pronti ad afferrare la vita fuori.
Questo significa riflettere sul
modo in cui la cosa è.
La coscienza è ora.
Usate quello che sta avvenendo ora
come sentiero, piuttosto che continuare con l’idea che voi siete qualcuno che
viene dal passato e che ha bisogno di praticare per liberarsi da tutte le
contaminazioni per raggiungere la felicità in futuro. Questo è solo un io
creato da voi e nel quale voi credete.
La felicità è solo un appagamento
intellettuale, ciò che dovete cercare è il benessere con ciò che si ha adesso.
La Consapevolezza
è quindi lo strumento principale di cambiamento personale per ristabilire il
funzionamento totale e integrato dell'individuo.
E' essenziale
prestare una particolare attenzione alle sensazioni, alle percezioni anche
corporee, per comprendere ciò che i problemi, i disagi vogliono comunicarci.
Imparare a
rivolgere la tua attenzione a ciò che fai, sperimentare o sentire nel presente,
nel qui e ora, diventare gradualmente consapevole dei tuoi gesti, della tua
respirazione, della tua voce, delle tue espressioni facciali, dei tuoi
pensieri... è fondamentale per svolgere una vera azione di aiuto al prossimo.
Se vi è una maggiore autoconsapevolezza, diventa possibile
una scelta più informata, una scelta più libera dal giudizio, una scelta
conscia che è anche in linea col flusso costruttivo. Una simile persona è
potenzialmente più consapevole non solo degli stimoli esterni, ma delle idee e
dei sogni, nonché del flusso continuo di sentimenti, emozioni e reazioni
fisiologiche che essa prova internamente. Quanto maggiore è la consapevolezza,
tanto più sicuramente la persona fluttuerà in armonia con il Sé .
Una simile persona è più libera di vivere soggettivamente un
sentimento, così come di esserne consapevole.
La coscienza partecipa a questa più vasta tendenza creativa e formativa
attingendo al suo microcosmo . Con questo termine intendo indicare tutta
quella parte di Sé che altri autori definirebbero subconscio; si metaforizza
bene con il concetto di sensazione o emozione.
È un mondo
vastissimo che riveste e si manifesta nell’ 80% del nostro individuo
condizionandolo a livelli sia mentali che emozionali, condizionandolo sia nella
manifestazione del sé che nelle capacità di apprendimento e visione della
realtà oggettiva.
L'antitesi micro cosmo, ci permette di intuire
quanto sia enorme, profondo e buio tutto questo e quanto portarlo alla luce
servi alle persone sia per vivere serenamente che per prevenire le malattie.
Conferisco una
elevatissima importanza a tutto questo poiché il concetto di Consapevolezza di
Sé è per me la base per ogni esperienza di vita, senza di essa non si vivrebbe
mai.
È importante
tenere conto di come pensieri, emozioni, e mappe mentali siano condizionate dal
tumulto interno che accompagna l’esistenza di ognuno di noi. Volgendo lo
sguardo al momento qui e ora presente tutti i problemi possono considerarsi
svaniti se , e solo se, siamo in grado di assistere a ciò che stiamo facendo
con tutti noi stessi.
Pongo l’accento
su quanto questa sfera si possa definire il vero controllore di noi stessi; è
indispensabile capirla o per lo meno osservarla in noi e meditare come tutto
ciò che passa sottoforma di comportamenti e di sfera comunicativa non verbale
sia profondamente domata dal senso interiore del nostro Io.
Volendo davvero
offrire aiuto al prossimo è necessario innalzare il livello di coscienza e
renderlo al servizio consapevole come strumento e possibilità di agire
concretamente sui problemi dell’assistito piuttosto che perpetuare nelle azioni
condizionate o impregnate di una intenzione prettamente deviata, materiale.
Vi è da considerare
che anche l'assistito dispone di una sua sfera inconscia ed è anche compito
dell'assistente portare alla luce della consapevolezza potenzialità e / o problemi latenti.
Queste considerazioni hanno rafforzato la mia idea che un
alto grado di empatia in una relazione è probabilmente il fattore più potente
nell’apportare trasformazioni e apprendimento.
Nella mia esperienza ho potuto constatare che un ascolto
molto attento del mio paziente era un modo significativo di essere di aiuto.
Trascendente.
Give light from Self to Others
“Lo stato di empatia è il percepire lo schema di riferimento
interiore di un altro con accuratezza e con le componenti emozionali e di
significato ad esso pertinenti, come se una sola fosse la persona- ma senza mai
perdere di vista questa condizione di “come se” . Significa perciò sentire la
ferita o il piacere di una altro come lui lo sente, e di percepirne le cause
come lui le percepisce, ma senza mai dimenticarsi che è come se io fossi ferito
o provassi piacere. Se questa qualità di come se manca allora lo stato è quello
dell’identificazione nell’altro.”
Essere con un altro in questo modo significa che per il
periodo in cui vi ci trovate, metterete da parte le vostre concezioni e valori
personali onde entrare nel mondo di un altro, senza pregiudizi o giudicarlo.
Questa interazione empatica, che è semplice in apparenza, ha
numerose conseguenze profonde. L’empatia dissolve l’alienazione, almeno per un
momento il soggetto si riconosce come parte connessa alla razza umana, il
beneficiario si sente apprezzato, oggetto di cure, accettato per la persone che
è. E’ impossibile intuire accuratamente
il mondo percettivo di un’altra persona se voi non apprezzate quella persona e
il suo mondo – senza un interesse a sfondo personale.
E’ qui che giunge al soggetto un messaggio che gli fa
pensare: “quest’altro individuo si fida di me, pensa che valgo la pena. Forse
ho qualcosa di valore, forse io potrei apprezzarmi. Potrei prendermi cura di me
stesso”.
La più alta espressione di empatia sta nell’accettare e non
giudicare. Ciò risulta particolarmente vero nel fatto che è impossibile
percepire veramente l’altro se ve ne siete fatta un’idea in cui essa è già
valutata.
"Agisci in modo
che tu possa volere che la massima delle tue azioni divenga universale"
“Agisci in modo da
trattare l'uomo così in te come negli altri sempre anche come fine, non mai
solo come mezzo"
“Agisci in modo che
la tua volontà possa istituire una legislazione universale"
cos'è assistere ?
Ridurre il processo di assistenza
ad una visone di relazione fra due individui di ruoli (*) diversi è
altamente erroneo e distoglie
dalla realtà.
(*) Il concetto di ruolo nella realtà è puramente illusorio, se pur lo crediamo vero cessa di esistere in ogni istante in cui ci viene chiesto di agire dietro ad un ruolo in quanto è l'Io come cosciente presenza a rispondere ad un bisogno.
Lo stesso concetto può essere
spostato in condizioni generali in cui noi crediamo per esempio di rivestire un
ruolo in una società e siamo in un qualche modo a confronto con altri. Questo
modo di pensare è pericoloso poiché l'essere umano dimentica, fra le tante, di
essere un Umano, dunque i processi di relazione conseguenti sono per forza
deviati da una sorta di intimorimento o manipolazione inconscia data
dall'incomprensione generata dalla relazione fra individui.
L'assistenza può essere vista come l'insieme dei processi che relazionano ogni entità o corpo presente nella realtà con se stesso o un altro individuo.
E' dunque di primaria importanza rivolgere lo sguardo all'interno del proprio disequilibrio per trovare
l'equilibrio nel momento in cui ci
viene chiesto o scegliamo di esplicare una determinata azione di assistenza in
relazione a qualcuno o a noi stessi.
è importante tenere conto di come
ogni persona conservi una identità propria e definita e di come
questa stessa assistenza non possa
essere generalizzata ad un gruppo di persone o di "malati" e debba
per forza di verità essere
considerata singolarmente ad ogni rapporto che costantemente interferisce
con la nostra presenza qui e ora.
L'essenzialità di questo processo consiste nel fatto che
viene chiesto di compiere una azione a concettuale fin di bene da un punto
all'altro..
Gli individui hanno in sé stessi ampie risorse per
auto-comprendersi e per modificare il loro concetto di sé, gli atteggiamenti di
base e gli orientamenti comportamentali. Queste risorse possono emergere quando
può essere fornito un clima definibile di atteggiamenti psicologici
facilitanti.
Vi sono tre condizioni che devono essere presenti affinché
si stabilisca un clima che determini la crescita.
( individuale dell’operatore e del paziente e dell’equipe )
Le condizioni si applicano, di fatto, ad ogni situazione il
cui obiettivo sia la crescita di una persona, e non vedo perché esso debba
differire dai normali momenti della vita.
1.
Il primo elemento potrebbe essere definito
genuinità, spontaneità o autenticità, di sé. Quanto più l’operatore è sé stesso
nella relazione, non erigendo alcuna barriera professionale o facciata
personale, tanto più grande è la probabilità che il paziente si trasformerà e
svilupperà in maniera costruttiva.
2.
Il secondo fattore nel creare un clima adatto al
cambiamento è l’accettazione, il preoccuparsi o il valorizzare, “incondizionata
considerazione positiva dell’individuo”. Quando l’operatore sperimenta un
atteggiamento positivo, accettante verso qualunque cosa il paziente in quel
momento è, un movimento terapeutico o cambiamento ha maggiori probabilità di
accadere. E’ un attenzione di tipo non possessiva, ma valorizzatrice in modo
non condizionale dell’uomo.
3.
Il terzo elemento facilitante di una relazione è
la comprensione empatica. Questo significa che l’operatore percepisce
accuratamente i sentimenti e i significati personali che l'assistito sta
sperimentando e comunica questa comprensione al paziente. Questo genere di
ascolto attivo, sensibile, è eccezionalmente raro nelle nostre esistenze …
Pensiamo di ascoltare, ma solo raramente ascoltiamo con reale comprensione, con
un’ empatia vera. Eppure questo
rappresenta una delle forze più potenti, ai fini del cambiamento, dell’accettazione
e della guarigione.
In che modo?
Quando le persone sono accettate e valorizzate, esse tendono
a sviluppare un atteggiamento di maggiore cura verso sé stesse. Quando le
persone sono ascoltate empaticamente, diventa loro possibile prestare un
ascolto più accurato al flusso delle esperienze interiori. Man mano che una
persona comprende se stessa, il Sé diventa più congruente con l’esperire. La
persona diventa in tal modo più autentica, genuina.
Queste tendenze, che sono il corrispettivo degli
atteggiamenti dell’operatore, consentono all’individuo di essere un promotore
più efficace della propria crescita. C’è una libertà più grande nell’essere una
persona vera.
L'essere umano si
può considerare costituito da più componenti:
·
Una è
la componente fisica e coincide con il corpo umano formato da i cromosomi
che contengono l'informazione genetica necessaria alla direzione della sintesi
di tutte le macromolecole e i processi biochimici che permettono alla cellula
di vivere e di costituire tessuti, organi, apparati e sistemi che condividono un equilibrio ed uno
scopo di crescita;
·
Un'
altra componente è sicuramente quella psichica, tende alla crescita ed
all'acquisizione di informazioni, essa è prettamente l'attività pensiero che
l'individuo impara a sviluppare anche astrattamente per la risoluzione dei
problemi, di compiti e per riconoscere e relazionarsi con gli oggetti, gli
altri e gli stimoli esterni;
·
Una
terza componente è quella spirituale, o anima-le ( animativa ) ed è
strettamente connessa al rango delle sensazioni, delle emozioni e delle
volontà, dell'inconscio e della consapevolezza che l'uomo ha di sè e del mondo.
Presenti fin dal principio, come il ritmo pulsante del cuore, in relazione o
meno a qualcosa di esterno tende alla crescita, spingendo l'individuo a trovare
il senso delle sue azioni e del suo esserci;
·
Una
quarta ed ultima componente è quella sociale, che mette l'uomo in relazione ad
altri esseri umani ed alla natura, implica le tre precedenti sfere e tende alla
crescita essendo in sè l'espressione dell'uomo stesso.
Possiamo dire che
c’è in ogni organismo, a qualsiasi livello, un flusso sotterraneo di movimenti
verso una realizzazione costruttiva delle sue volontà e possibilità. E anche
negli esseri umani c’è una tendenza naturale verso uno sviluppo più complesso e
completo. Il termine che viene usato con più frequenza per descrivere tutto
questo in psicologia è “ Tendenza Costruttiva”.
Sia che lo
stimolo venga dall’esterno che dall’interno, sia che l’ambiente sia favorevole
o sfavorevole, i comportamenti di un organismo possono essere compresi in
termini del mantenimento, dell’arricchimento e della riproduzione di se stesso.
E’ questa la natura stessa del processo che definiamo vita. Una tendenza del
genere è all’opera in ogni momento. E di fatto, solo la presenza o l’assenza di
questo processo ci consente di dire se un organismo è “vivo” o è “morto”.
La Tendenza
Costruttiva, il divenire, può essere contrastata o pervertita, ma non può
essere distrutta senza che si distrugga l’organismo stesso. Ognuno di noi ha
dentro sé dei germogli, se le condizione in cui questi si possono trovare a
svilupparsi non sempre sono favorevoli, e può far sembrare alle persone che le
loro esistenze siano futili, eppure si può fare affidamento alla tendenza
direzionata che alberga in loro. La chiave per capire il loro comportamento è
che esse stanno lottando, con le uniche modalità che sentono di avere a
disposizione, per muoversi verso la crescita, verso il divenire. I risultati
dei tentativi, al di là del giudizio, sono i tentativi della vita di divenire
se stessa.
Questa potente forza nascosta è la base che fa da sostegno
all’approccio centrato sulla persona.
La Volontà, enorme forza motrice
insita all'interno di noi. Essa è in grado di farci modificare tutte le scelte
che andiamo quotidianamente ad affrontare, è in grado di dirigerci e di
manipolare la nostra manifestazione nella vita concreta.
Sempre così superficiali, tali
poteri dormono all'interno di noi o semplicemente si manifestano deviati da
concetti mentali (es voglio quella cosa per sopperire a qualcosa che non ho)..
la volontà dovrebbe essere neutra, e di per sè giusta, tanto dal non richiedere
un perchè.
Il bisogno è una condizione, individuale o collettiva, in cui la
persona avverte o accerta la necessità di un bene. Un bene è qualunque cosa!
Materiale o non, a cui si attribuisce un valore. Il termine bisogno definisce una necessità
piuttosto che una mancanza, esso ha dunque un senso positivo …
E' facile pensare a come un
disturbo dell'umore possa interagire con la prontezza del nostro sistema
immunitario.
La guarigione si verifica quando la mente, attraverso
consapevolezza e la volontà, manda energia a quelle parti del corpo che devono
ristabilirsi.
Il senso dell’assistenza è quella di aiutare e mettere
l’individuo nelle condizioni di poter soddisfare questi bisogni da solo.
"Ogni giorno si ricomincia da zero. Oggi è il
primo giorno della tua vita. Ieri non c’è già più e domani deve ancora venire.
E’ oggi che vivi, anzi è adesso."