giovedì 28 marzo 2013

" Il non equilibrato "

Il malato come chiunque oggi è una vera e propria azienda. Credo sia inquantificabile l'ammontare degli interessi a terzi che vi si muovono dietro ad una persona considerata malata dal sistema sanitario.
Vi è da considerare tutto l'aspetto farmacologico che accompagna uno stato di malattia, ma vi è da considerare altrettanto quanto questa terapia farmacologica sia estranea a noi, crei dei danni al nostro organismo e sia oggi venduta e consigliata a chiunque rendendocene di fatto dipendenti e schiavi.
Per farmaco intendo la chimica, e con chimica intendo nessun prodotto che può essere considerato naturale per l'uomo e la sua appunto natura.
Molti di voi staranno pensando a quanto un farmaco possa a volte salvare la vita o addirittura guarirne o gestirne la cronicità di alcune. Sono d'accordo, il problema in questione secondo me, è radicato profondamente all'inizio del processo di disequilibrio, che poi diventi cronico ed abbia bisogno di medicine per la sua stabilità è altro discorso, e discorso a parte riserverò per quelle malattie dette genetiche o che vi sono dalla nascita.. siamo in quest'epoca dopotutto e ci han sempre curato in questo modo, ma son convinto che conoscere la biochimica sia un grosso punto a nostro favore in quanto umanità.

Microbiologicamente una malattia è presente quando nel corpo sono presenti organismi estranei ad esso come i batteri ed i virus. Altrettanto vero è che nel nostro corpo sono comunque presenti batteri che ci sostengono, come noi sosteniamo loro. Un vero e proprio patto.
Sempre microbiologicamente parlando quando si innesca un processo di malattia il batterio o virus inizia a sfruttare il nostro organismo per riprodursi velocemente ed infestare cosi il nostro corpo. In effetti noi siamo preoccupati e dunque non cerchiamo il patto.
Ora, è anche da considerare che noi possediamo un sistema immunitario non del tutto indifferente, capace di rispondere, di apprendere, evolversi e pulire quotidianamente il nostro corpo;  dunque al riconoscimento dell'organismo estraneo, il nostro corpo sta già avendo una sua naturale e biochimicamente spiegata reazione. Una volta alcuni malanni, come quelli prettamente stagionali, venivano curati sottoponendo il corpo a bevande calde o a respirazione di vapore acqueo+ bicarbonato (e quindi ad umidità) in esempio di raffreddore. Veniva dunque curato e privilegiato l'aspetto prettamente sintomatico e si agiva lì, umidificando e scaldando le vie respiratorie per l'appunto esempio precedente;
Da una condizione di disequilibrio nasce una complessità vastissima nella gestione poi della malattia, che nei soggetti fragili (età fragile, maggior condizione a sviluppare malattia) ed ai giorni d'oggi diviene ancora più complessa ed articolata a funzioni terze indipendenti dall'individuo come la sua relazione con la società e con lo specchio che cerca costantemente in essa. Applicando dunque il principio dell'aspetto sintomatico saltano all'occhio problematiche prioritarie all'aspetto medico.

Provo a considerare quanto poi in realtà questo processo morboso sia innescato da una condizione di non equilibrio delle forze che generano il corpo e la sua naturale espressione in quanto Vita e di come possa esso essere trattato sulle condizioni che non permettono l'equilibrio e la naturale manifestazione presente.

Voglio fare un appunto, chi è il malato? Noi siamo malati?
... Qualsiasi persona non è libera in questa realtà per tanto è malata nella sua manifestazione ...

Questo credo.

Ed è semplice affermarlo in quanto siamo noi stessi a dire di non essere mai come vorremmo.

Dunque è facile pensare a come un disturbo dell'umore possa interagire con la prontezza del nostro sistema immunitario. E' un accumulo inconsapevole di falsità e insoddisfazioni, inespressioni dell'Io che distoglie la nostra identità dal suo equilibrio naturale.. è un susseguirsi di condizioni che non sappiamo riconoscere ed accettare ma che viviamo per forza di eventi che ci catapulta nell'eterna malattia.